SCOPERTE / A COMO RIEMERGE UN RICCO DEPOSITO DI MONETE IMPERIALI ROMANE 

COMO  (7 settembre 2018 + aggiornamento 10 ottobre 2018 in coda) –  Centinaia di monete d’oro della tarda epoca imperiale, custodite in un recipiente in pietra ollare di forma inedita, che non trova al momento confronti: è questa la straordinaria scoperta avvenuta mercoledì in pieno centro a Como, durante gli scavi archeologici effettuati all’interno del cantiere di ristrutturazione dell’ex teatro Cressoni, in via Diaz, poco lontano dall’area del foro di Novum Comum, che avevano già portato al rinvenimento di altri importanti reperti di età romana. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, che ha la direzione scientifica dello scavo, ha subito provveduto al trasporto del ritrovamento nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano, dove archeologi, restauratori e numismatici stanno lavorando ad un vero e proprio scavo in miniatura, all’interno del recipiente: un’attività certosina che porterà presto alla luce l’intero tesoretto, oltre a fornire ulteriori elementi indispensabili alla comprensione di questo straordinario contesto.

“Non conosciamo ancora nei dettagli il significato storico e culturale del ritrovamento – ha detto il ministro Bonisoli – ma quell’area sta dimostrando di essere un vero e proprio tesoro per la nostra archeologia. Una scoperta che mi riempie di orgoglio”.

Secondo il Soprintendente Luca Rinaldi, “questo ritrovamento dimostra l’efficacia dell’azione di tutela, conoscenza e valorizzazione svolta dal Ministero attraverso le Soprintendenze e incoraggia un impegno ancor più concreto nell’estendere la prassi dell’archeologia preventiva anche in contesti di interventi di iniziativa privata”.

Lunedì 10 settembre, alle 11:30, presso la sede della Soprintendenza in Via De Amicis 11 a Milano, si terrà la conferenza stampa di presentazione del rinvenimento e dell’analisi delle prime 27 monete estratte. All’incontro con la stampa saranno presenti il Soprintendente Luca Rinaldi,  la responsabile dell’Area Funzionale Archeologia della Soprintendenza Barbara Grassi, l’archeologa esperta numismatica della Soprintendenza M.Grazia Facchinetti e  il capitano Francesco Provenza, del Nucleo Carabinieri Tutela di Monza”.

AGGIORNAMENTO 10 OTTOBRE: Il microscavo all’interno del recipiente in pietra ollare è stato portato a termine. Si è così scoperto che il ripostiglio è composto da 1000 cosiddetti solidi – monete d’oro del peso di circa 4,5 grammi – databili al V secolo d.C., oltre che da alcuni oggetti, sempre in oro: un frammento di barretta, tre orecchini e tre anelli con castone. Inoltre, il fatto che la consistenza numerica del tesoro ammonti esattamente a 1000 monete sembra suggerire una sua interpretazione come cassa pubblica.
Già avviate le attività di studio e catalogazione, che impegneranno la Soprintendenza nei prossimi mesi.

Storie & Archeostorie 7 settembre 2018

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