Il Consiglio di Stato stabilisce che la società “Officine Immobiliari” ha diritto a un premio del 50% del valore del patrimonio archeologico rinvenuto in via Diaz. Mille monete romane ritrovate il 5 settembre del 2018 nello scavo dell’ex Teatro Cressoni.
A distanza di oltre cinque anni, mentre comaschi e turisti aspettano di poter finalmente ammirare il Tesoro di Como, il Consiglio di Stato ha chiuso la contesa sul premio per il ritrovamento delle monete romane.

Riflessioni di un Imprenditore

Lunedì 9 maggio a Como e martedì 10 maggio a Milano verrà presentato il volume, edito nella collana numismatica on line del Poligrafico dello Stato, dedicato a quello che ormai è definito ‘Tesoro di Como’, le mille monete ritrovate presso Palazzo Cressoni, in via Diaz.
Giusto vanto per la nostra Italia, importante patrimonio culturale della Nazione, notevole incremento per la scienza dell’antichità.
Il tutto presentato come merito ed orgoglio di una struttura amministrativa periferica dello Stato.
Volume del quale uno sarebbe l’autore, ma con ben 17 contributi di altri studiosi, che dunque appaiono stemperarne il ruolo in quello di una curatela. Tra i contributori almeno due hanno
operato per incarico esterno all’amministrazione pubblica.
Se il previsto intervento del Sindaco Landriscina è ovvio e doveroso e quello del Soprintendente si
spiega con il grado nella gerarchia dei funzionari, quello del comandante del nucleo dei Carabinieri che in Lombardia sono preposti alla tutela dei beni culturali è meno comprensibile, siccome il ‘Tesoro di Como’ non è certo stato individuato attraverso attività di polizia.
Dunque, nei due eventi del 9 e 10 maggio il nucleo significativo è rappresentato dagli autorevoli
studiosi chiamati a presentare il ‘Tesoro di Como’ sul piano scientifico (Lusuardi Siena, Tizzoni,
Arslan).
Punto però sconcertante è quello della totale obliterazione della fattiva e proficua collaborazione
tra privato e pubblico. Non vi è menzione che il ‘Tesoro di Como’ è stato individuato nell’ambito di
indagini nel sottosuolo delegate dallo Stato al proprietario del terreno e da quest’ultimo svolte con la massima diligenza, con vero entusiasmo per la storia della città di Como, avvalendosi di qualificati archeologi operanti sul mercato privato. Il tutto con ingenti costi, compresi quelli per modifiche progettuali, sostenuti senza alcuna esitazione, per affermare la piena convergenza e compatibilità di impresa e cultura, di economia e tutela. Convergenza fattiva giunta a sostenere con risorse private anche indagini di laboratorio successive al ritrovamento e ad effettuare con appositi mezzi meccanici trasferimenti fisici dei reperti di maggior peso. Si dia una dimensione economica a tutto ciò e si sfiora il mezzo milione di euro: ben destinati alla cultura.
Ebbene, è per un verso ingiusto, per altro verso politicamente insipiente trascurare e conculcare il
ruolo del privato, del Cittadino, dell’imprenditore nella promozione culturale, così disamorandolo
ed allontanandolo, soprattutto in momenti in cui le limitate risorse ministeriali dovrebbero indurre a promuovere e coltivare interventi sinergici.
Credo sia questione di persone. Ne è riprova quanto recentemente (2021) accaduto nel veronese, a Negrar di Valpolicella, tra imprenditori che come Officine Immobiliari credono nel valore aggiunto della cultura e un soprintendente di solida competenza archeologica e di spiccata capacità amministrativa (Vincenzo Tiné): con una collaborazione tra pubblico e privato ‘che punta a fare da apripista’ (così si legge nei comunicati stampa) i magnifici mosaici di una villa romana hanno potuto riapparire sotto le vigne.
A Negrar si è verificata la stessa entusiasta partecipazione che fu attuata da Officine Immobiliari in via Diaz a Como, partecipazione della quale ora la Soprintendenza milanese del tutto tace.
Al contrario, per l’analogo caso di Valpolicella, proprio il ministro della Cultura on. Franceschini ha
dichiarato ‘che rappresenta un bell’esempio di collaborazione tra Stato, Comune e Soprintendenza con i privati: qui si assiste a un livello di collaborazione ottima, inaugurando una strada condivisa grazie alla quale si arriva meglio alla fruibilità del patrimonio’.
Se Officine Immobiliari neppure viene menzionata e men che meno coinvolta nella presentazione
del volume sul ‘Tesoro di Como’, ciò è indice di una concezione deteriore, arretrata e autoritaria del rapporto tra Stato e Cittadino. Concezione che non è del Ministro, e -come visto per il caso di
Valpolicella- neppure di chi tra i dirigenti concepisce la funzione della Soprintendenza in modo
moderno e costruttivo. Dunque, come detto, è proprio questione di persone. Ma anche, più
banalmente, di educazione.

Como, 5 maggio 2022

Saba Dell’Oca
A.U. Officine Immobiliari srl

Officine Immobiliari ha donato un contributo di 37.500€ per lo studio e la valorizzazione del ritrovamento archeologico delle monete d'oro.

Un viaggio alla scoperta di come appariva Como in epoca romana. Il documentario, realizzato con la consulenza dell’archeologa Isabella Nobile, è scritto e diretto da Paolo Lipari, le musiche sono di Alessandro Martire, e viene presentato dal Comune di Como e dall’associazione culturale Sguardi.

Il video sarà visibile sul canale YouTube del Comune di Como e sulle pagine Facebook dei Musei Civici di Como e della Biblioteca Paolo Borsellino

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Officine Immobiliari partecipa alla campagna alla campagna de La Provincia per sbloccare il cantiere del lungolago con una cartolina "virtuale".

La nostra mission, la nostra visione di impresa e il nostro essere comaschi non potevano non partecipare a questa straordinaria campagna di sensibilizzazione a cui diciamo grazie al nostro quotidiano.

Il lago, il nostro lago, non è solo lo specchio di quello che siamo, lo scrigno dei nostri ricordi e dei nostri pensieri, ma è anche il futuro concreto di questa città: un futuro fatto di turismo, bellezza e concretezza. Insomma, il nostro lago.

Siamo lieti di invitarvi mercoledì 9 marzo dalle ore 18.00 alle 21.00 presso lo spazio GRIMALDI IMMOBILIARE in via Borsieri 22/b,


ad un’asta di beneficenza del pittore paesaggista comasco Valter Fraccaro.


I prezzi saranno accessibili a tutti ed il ricavato sarà devoluto all’orfanotrofio di Asmara in Eritrea “Congregazione figlie di S.Anna”.


Ancora una volta l’arte a disposizione dei più bisognosi.


arte all'asta


PERCHÉ PARTECIPARE


Perché ci sono 20 orfane dai 3 ai 18 anni a cui la povertà, le guerre e le malattie, hanno portato via uno o entrambi i genitori


Perché queste bambine vivono in una casa che era molto vecchia ma che è stata recentemente ristrutturata e trasformata in una bella e dignitosa casa grazie al gesto generoso di alcuni benefattori


Anche noi vogliamo contribuire insieme con Valter a mantenere il sorriso sui volti di queste bambine che, nel loro piccolo, si sentono grate e fortunate per quello che ricevono ogni giorno nonostante continuino a mancare i beni di prima necessità.


Durante l’evento sarà offerto un piccolo rinfresco e un omaggio alle gentili signore.


VI ASPETTIAMO NUMEROSI

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