MONETE ROMANE. LA VERITA' SUL TESORO

Il Tesoro di Como ripetutamente torna in considerazione sulla stampa.
Questo rinnova il mio personale interesse sia come imprenditore che come cittadino.

Leggo, come imprenditore, l'ultimo articolo de La Provincia del 26 Novembre, in cui si riporta la dichiarazione della Dott.ssa Facchinetti, funzionaria della Soprintendenza, secondo cui “il ritrovamento del Tesoro è avvenuto in maniera accidentale durante il lavoro di un mezzo meccanico”. Nulla di più falso! Presso il cantiere di Palazzo Cressoni, Officine Immobiliari srl, di cui sono Amministratore Unico, ha effettuato una costante, minuziosa e capillare indagine archeologica, che ha permesso di individuare strutture murarie, livelli storici di antropizzazione, ceramiche fondamentali per la datazione, importantissime epigrafi e anche, ovviamente, le famose mille monete d'oro. Quindi ricerca sistematica, effettuata dal privato, pagata dal privato, operata per delega della Soprintendenza e attuata attraverso Imprese specializzate, anche in archeologia, e scelte di intesa con la Soprintendenza stessa. Dunque, tutt'altro che ritrovamento accidentale!
Anche come cittadino ritengo di formulare alcune considerazioni. Innanzitutto, sottolineo il mio rammarico personale per l'ottusa opposizione della Soprintendenza all'esposizione temporanea delle monete, da presentare nel loro contesto presso il nostro magnifico e centrale Broletto, come invece avrebbe voluto intelligentemente il Comune. Si è pur letto che “alcuni altri pezzi” (quindi non le monete), relativi al nostro scavo, verrebbero forse esposti in primavera appunto nel Broletto, come anticipazione della mostra dell'autunno per il 150° della Società Archeologica.
È un dato di fatto che una mostra senza le monete poco attrarrà il grande pubblico. Cieco e tutt'altro che perspicace è chi non lo vede. Anche una moltiplicazione di mostre archeologiche in un solo anno rischia di stemperarne l'interesse, invece che accrescerlo.
Da ultimo, l'affermazione, sempre della stessa dott.ssa Facchinetti, secondo cui la pubblicazione in formato digitale sul Portale Numismatico dello Stato delle fotografie e schede delle mille monete permetterà “a tutti di avere libero accesso ad un tesoro così grande”, è del tutto inconsistente, in quanto solo un pubblico specialista sarà in grado di apprezzare una moltitudine di schede tecniche che, francamente, non interessano ai più. In ogni caso sul sito di Officine Immobiliari (www.officineimmobiliari.it) da mesi sono stati resi disponibili tutti i documenti relativi allo scavo (ponderosa relazione di oltre 100 pagine della Società Sap srl che ha eseguito per incarico di Officine Immobiliari srl le ricerche, fotografie di tutte le monete, relazione delle indagini e ricerche botaniche etc.).
Ancora una volta ritengo di sottolineare che l'intera vicenda merita di essere attentamente riconsiderata per valorizzare un patrimonio cittadino e nazionale eccezionale, invece che svilirlo in sommarie, irrilevanti, inutilmente onerose iniziative, che si preannunciano di modesta rilevanza locale ed ancor meno nazionale, come invece giustamente meriterebbero.

Saba Dell'Oca

*Imprenditore amministratore unico di “Officine immobiliari”

La Provincia di Como 30 novembre 2021

error: