E AL MUSEO GIOVIO ALLARME SICUREZZA. I VIGILI DEL FUOCO APRONO UN'INCHIESTA.
Il caso. La struttura è priva del certificato prevenzione degli incendi: lavori urgenti o dovrà muoversi la Procura
La colpa è tutta delle monete d'oro ritrovate nelle fondamenta dell'ex Cressoni. Non ci fosse stata la clamorosa scoperta archeologica e l'annunciata apertura di uno spazio dedicato nel Museo Giovio, nessuno si sarebbe mosso per controllare se le carte sulla sicurezza della struttura di piazza Medaglie d'Oro fossero tutte in regola. Ci hanno invece pensato i vigili del fuoco, a verificare - stante il prevedibile incremento di visitatori, con l'arrivo delle monete - che sul fronte della sicurezza non ci fossero problemi. E - come d'altronde per una numero impressionante di edifici pubblici - la risposta, purtroppo, non è stata positiva per il Comune. Il comando provinciale dei vigili del fuoco di Como ha formalizzato l'apertura di un procedimento sanzionato nei confronti di Palazzo Cernezzi, a causa della mancanza - al Museo Civico - del certificato prevenzione incendi. Introdotto nel 2011, il certificato è un atto formale che attesta l'esistenza e congruità delle misure di sicurezza in caso di emergenza e di incendi. Dal 2011 a oggi nessuno si è mai preoccupato di dar seguito alla normativa costringendo, in tal modo, i pompieri a intervenire formalmente.
A inizio settimana il comandante, Marcella Battaglia, ha inviato al sindaco Mario Landriscina, ai dirigenti dei settori competenti e per conoscenza alla Prefettura, la lettera in cui si preannuncia l'avvio formale di un procedimento che prevede una comunicazione alla Procura: l'assenza del certificato prevenzione incendi, infatti, può far scattare una sanzione penale.
La vicenda è del tutto simile a quella che aveva coinvolto il teatro Sociale. Anche in quel caso mancava il certificato, i vigili del fuoco avevano aperto un procedimento, e la società dei Palchettisti era riuscita, nel giro di un anno, ad eseguire i lavori richiesti dai pompieri per mettere in sicurezza la storica struttura. La stessa cosa, ora, dovrà fare il Comune.
La norma concede sei mesi di tempo per presentare un progetto di adeguamento e per completare i lavori. Quel termine può però essere prorogato a un anno, in caso di bisogno. Ma entro un anno la situazione va risolta: solo così la Procura può archiviare l'inchiesta e i responsabili - tra cui il legale rappresentante del Comune, ovvero il primo cittadino - possono evitare di finire formalmente indagati.
La palla a questo punto passa a Palazzo Cernezzi. A quanto possano ammontare i costi per la messa in sicurezza, al momento, è impossibile saperlo. Nè si possono ipotizzare eventuali chiusure parziali o totali del museo per far spazio al cantiere.
La Provincia settembre 2019