TESORO DI COMO. ANCHE I PRIVATI HANNO UN RUOLO

Caro Direttore,
la presentazione svolta presso la Biblioteca comunale del libro pubblicato dal Poligrafico dello Stato che illustra il “Tesoro di Como” è stato importante momento culturale e di giusto vanto per la nostra Italia, per il patrimonio scientifico della Nazione, per l’accrescimento degli studi sull’antichità.
Quale amministratore di Officine Immobiliari e committente delle indagini archeologiche che hanno portato al felice ritrovamento numismatico ringrazio “La Provincia” per l’ampio spazio dedicato all’evento, comprese le considerazioni, sia positive che negative, formulate dalla nostra società.
Certo si sarebbe potuto agire in modo più armonico e rispettoso dell’impegno della componente privata.
Ne è riprova quanto recentemente (2021) accaduto nel veronese, a Negrar di Valpolicella, tra imprenditori che, come Officine Immobiliari, credono nel valore aggiunto della cultura e un soprintendente di solida competenza archeologica e di spiccata capacità amministrativa (Vincenzo Tiné): con una collaborazione tra pubblico e privato ”che punta a fare da apripista” (così si legge nei comunicati stampa) i magnifici mosaici di una villa romana hanno potuto riapparire sotto le vigne.
A Negrar si è verificata la stessa entusiasta partecipazione che fu attuata da Officine Immobiliari in via Diaz a Como, partecipazione della quale ora la Soprintendenza milanese del tutto tace.
Al contrario, per l’analogo caso di Valpolicella, proprio il ministro della Cultura on. Franceschini ha dichiarato «che rappresenta un bell’esempio di collaborazione tra Stato, Comune e Soprintendenza con i privati: qui si assiste a un livello di collaborazione ottima, inaugurando una strada condivisa grazie alla quale si arriva meglio alla fruibilità del patrimonio».
Se Officine Immobiliari neppure viene menzionata nell’apposito paragrafo del libro (ma solo in una minuscola nota alla fine di un articolo) e men che meno è stata coinvolta nella presentazione del volume, ciò è significativo indice di una concezione deteriore, arretrata e autoritaria del rapporto tra Stato e Cittadino. Concezione che non è del Ministro, e - come
visto per il caso di Valpolicella- neppure di chi tra i dirigenti concepisce la funzione della Soprintendenza in modo moderno e costruttivo. Dunque, è questione di persone.
Ma anche, più banalmente e come già ho avuto occasione di evidenziare, di banale educazione.
Però, cogliamo l’importanza del "Tesoro di Como” e rallegriamocene davvero.


_ SABA DELL’OCA
Officine Immobiliari srl

La Provincia di Como 11 maggio 2022

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