COMO, LA BATTAGLIA LEGALE PER LE MONETE D'ORO ROMANE (CHE VALGONO ALMENO 4 MILIONI) RIEMERSE DURANTE GLI SCAVI. "META' DELLA CIFRA A CHI LE SCOPRI'"

Il Consiglio di Stato stabilisce che i proprietari dell’area - Officine Immobiliari - sono a tutti gli effetti anche gli autori della scoperta

Mille monete d’oro di epoca romana, note come «Il tesoro di Como». Un ritrovamento definito «epocale» nel settembre 2018 quando i reperti erano emersi durante uno scavo nell’ex teatro Cressoni. A oltre cinque anni, una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che i proprietari dell’area — Officine Immobiliari — sono a tutti gli effetti anche gli autori della scoperta e hanno diritto a un premio del 50% del valore del patrimonio archeologico.

Una somma di almeno 2 milioni di euro, cifra che potrebbe però anche più che raddoppiare. Sul valore manca un parere definitivo. «C’è in corso un procedimento di arbitraggio in cui un perito nominato dalle parti o, in caso di disaccordo, dal presidente del Tribunale attribuirà il giusto valore alle monete — spiega Oliver Pucillo Furer, avvocato, legale rappresentante di Officine Immobiliari —. Per noi è compreso in una forbice tra 9 e 11 milioni di euro, per il ministero è di 3,9 milioni di euro».

Il contenzioso sul «premio di rinvenimento» previsto dalle norme si trascina da tempo. La Soprintendenza aveva attribuito a Officine Immobiliari, indicata come proprietaria dell’area ma non come scopritrice dei reperti, la somma di 369mila euro, pari al 9,25% della stima del valore del Tesoro di Como. Sulla somma era stata inoltre applicata una ritenuta d’imposta del 25%. La società non aveva accettato il rimborso e si era rivolta al Tar che aveva dato ragione alla Soprintendenza, ma il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso e ribaltato la decisione.

«Abbiamo sempre collaborato con la Soprintendenza, ma non ci era stato consentito di partecipare al procedimento per la determinazione della percentuale del premio e del valore del Tesoro di Como. L’esclusione è stata censurata dal Consiglio di Stato — dice Saba Dell’Oca, amministratore unico di Officine Immobiliari —. La sentenza certifica che abbiamo diritto al 25% del valore come proprietari dell’area ma che siamo anche scopritori del tesoro e ci spetta il premio del 25% per il ritrovamento: è una decisione destinata a fare giurisprudenza».


di Anna Campaniello
Corriere della Sera 1 febbraio 2024
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