DOPO IL RITROVAMENTO
IL MINISTRO BONISOLI: LE MONETE RESTINO A COMO
"Per me questo è più che un caso eccezionale: è epocale". L'affermazione è del Ministro della Cultura Alberto Bonisoli intervenuto, ieri mattina a Milano, alla conferenza stampa di presentazione dei primi risultati cui si è giunti dopo l'analisi delle monete d'oro rinvenute a Como lo scorso 5 settembre: un ritrovamento fortuito, avvenuto nel cantiere dell'ex cine-teatro Cressoni, durante le opere di scavo per l'area realizzazione della buca ascensori di un nascente condominio nel cuore del centro storico. Bonisoli aggiunto che si tratta una scoperta che "segna il percorso della storia: è un messaggio che ci arriva dai nostri antenati ".
Si conferma, dunque, l'entusiasmo espresso finta subito dallo stesso Bonisoli, il quale, a poche ore di distanza dal recupero delle monete, aveva già affermato: "non conosciamo nei dettagli il significato storico e culturale del ritrovamento, ma quell'area si sta dimostrando un vero e proprio tesoro per la nostra archeologia. E' una scoperta che mi riempie di orgoglio". Come spiegato da Luca Rinaldi, referente della Soprintendenza per la Lombardia occidentale, "l'eccezionalità di questo recupero sta nella quantità di materiale e nel perfetto stato di conservazione ". Le monete - si ipotizza che il gruppo possa contare, in totale, circa trecento pezzi - risalgono al quinto secolo d. C.. Riportano le effigi degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone Primo, Artemio e Lidio Severo. Insieme a un piccolo lingotto, anch'esso d'oro, e a un paio di altri oggetti, le monete erano contenute in un anfora di pietra ollare.
Nello scavo l'anfora si è parzialmente spaccata, rivelando il prezioso contenuto che, considerata la consistenza, non era proprietà di un privato ma forse destinato a una cassa pubblica. Al momento le monete analizzate sono una trentina: lo studio prosegue a piccoli passi e per strati (non possiamo rovesciare il contenuto come se fosse un qualsiasi salvadanaio, ha precisato Rinaldi). Bonisoli ha espresso il desiderio di proseguire nello scavo archeologico, con l'augurio che, in accordo con Como - che attraverso il sindaco Mario Landriscina ha già confermato la propria disponibilità - il materiale possa essere esposto in città.
L'Avvenire 11 settembre 2018